In Italia, il CONGEDO DI PATERNITÀ non è un tema diffuso nel dibattito comune, perché non si percepisce il problema ed è quasi scontato che il lavoro di cura familiare debba prevalere sulla madre.
In Italia, il CONGEDO DI PATERNITÀ non è un tema diffuso nel dibattito comune, perché non si percepisce il problema ed è quasi scontato che il lavoro di cura familiare debba prevalere sulla madre.
Ad oggi, in Italia, la durata del congedo di paternità obbligatorio è di 10 giorni, rispetto ai 5 mesi del congedo di maternità obbligatorio. Questo sottolinea un’elevata disparità di genere tra le parti e un’imbarazzante disimpegno politico e culturale, nel garantire un diritto fondamentale, quello alla genitorialità.
Ad oggi, in Italia, la durata del congedo di paternità obbligatorio è di 10 giorni, rispetto ai 5 mesi del congedo di maternità obbligatorio. Questo sottolinea un’elevata disparità di genere tra le parti e un’imbarazzante disimpegno politico e culturale, nel garantire un diritto fondamentale, quello alla genitorialità.
Come dimostrano i dati del report ISTAT su conciliazione lavoro-famiglia, sia madri, che padri, in maniera simile (rispettivamente 35,9% e 34,6%), dichiarano di essere in difficoltà, per almeno un aspetto, nel conciliare la vita famigliare con quella professionale. Quindi, c’è un PROBLEMA!
Come dimostrano i dati del report ISTAT su conciliazione lavoro-famiglia, sia madri, che padri, in maniera simile (rispettivamente 35,9% e 34,6%), dichiarano di essere in difficoltà, per almeno un aspetto, nel conciliare la vita famigliare con quella professionale. Quindi, c’è un PROBLEMA!
Oggi, in Italia, il desiderio di essere genitori e l’entusiasmo che quest’aspirazione porta con sé, viene necessariamente ridimensionata a causa di tanti fattori trasversali: precarietà lavorativa e certezza di non trovare condizioni accomodanti (disponibilità di asili nido e un congedo di paternità giusto e usufruibile). Questa scelta finisce per diventare un sacrificio, piuttosto che un elemento arricchente della propria vita.
Oggi, in Italia, il desiderio di essere genitori e l’entusiasmo che quest’aspirazione porta con sé, viene necessariamente ridimensionata a causa di tanti fattori trasversali: precarietà lavorativa e certezza di non trovare condizioni accomodanti (disponibilità di asili nido e un congedo di paternità giusto e usufruibile). Questa scelta finisce per diventare un sacrificio, piuttosto che un elemento arricchente della propria vita.
Sono importanti gli impatti che il congedo di paternità potrebbe avere sulla parità di genere e sulla considerazione sociale dei ruoli di uomini e donne. Infatti, se gli uomini fossero coinvolti, senza pregiudizi, nell’accudire i figli e nella gestione del lavoro di cura, anche il datore di lavoro sarà portato a vederli non solo come lavoratori ma anche come genitori, riducendo quindi la discriminazione nei confronti delle madri sul mercato del lavoro.
Sono importanti gli impatti che il congedo di paternità potrebbe avere sulla parità di genere e sulla considerazione sociale dei ruoli di uomini e donne. Infatti, se gli uomini fossero coinvolti, senza pregiudizi, nell’accudire i figli e nella gestione del lavoro di cura, anche il datore di lavoro sarà portato a vederli non solo come lavoratori ma anche come genitori, riducendo quindi la discriminazione nei confronti delle madri sul mercato del lavoro.
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Perché il pinguino è il nostro simbolo?

La femmina di pinguino imperatore depone un singolo uovo di grandi dimensioni, che affida al maschio prima di intraprendere un viaggio di circa due mesi per rifocillarsi, cacciando in mare aperto.  Sono quindi i papà a mantenere al caldo le uova appena deposte dalla femmina, tenendole in equilibrio sui piedi e proteggendole con una piega della pelle, nota come “marsupio della covata”, dalle temperature estremamente rigide. Per due mesi di cure parentali, i maschi non mangiano nulla e devono resistere agli eventi atmosferici dell’Antartide. Solo con il ritorno della madre, i coraggiosi papà pinguini abbandonano la covata e vanno a cercare a loro volta cibo in mare.

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